Il calcio produce personaggi che ti rimbalzano in testa e finiscono inevitabilmente per diventare parte della tua epica quotidiana. Il campione produce gesti che vanno replicati, sia nel gioco – dai tanti presunti o aspiranti emuli – che nelle arti visive, siano esse statiche o dinamiche. Basta concentrarsi su questo, perché in fin dei conti ognuno di noi ha il proprio modo di esprimere la propria bellezza, il calciatore sa di poterlo fare attraverso un tiro, un cross, un assist, un dribbling.
A suo modo, il campo diventa la tela su cui può lasciare il proprio segno distintivo, elevarsi diventando di fatto artista. Nella sua istintività, nella impressionante velocità imposta al gioco nell’epoca moderna, il campione sa che se vuole distinguersi deve rendere queste pennellate fulminee, sfuggire all’occhio e al gesto di chi si frappone tra lui e la bellezza dettata dal suo intento. Per renderlo possibile deve portare all’estremo il proprio fisico, il proprio pensiero. L’intelligenza e la genialità di questa produzione si compongono di una snervante e infinita serie di ripetizioni nel gesto, nella fortificazione muscolare, nell’allenare una predisposizione naturale che mai può fermarsi solamente al talento.
Il calcio si compone poi di quei momenti che non sai ben spiegare, che trascendo l’atletismo e il talento. Quei cambi di casacca dettati dal cuore, quel gol all’ultimo istante, quella partita che non è solo una partita, quella maglietta che segna un momento specifico, quel colore che trasuda di storia e di antologico fascino perché macchiato nel dolore e nel romanticismo di tanti uomini che hanno fatto la storia di una squadra. Non puoi che rimanere affascinato da storie del genere, ho sempre ammirato le storie che riecheggiano nelle parole di un avventore al bancone di un bar, che si rivivono con trasporto in una serata d’estate tra amici o guardando folli partite di Copa Libertadores a orari improbabili alla televisione. Si cerca di buttare giù due linee per definire questi istanti su un foglio che diventerà qualcosa di più. Non credo smetterò mai di farlo.